venerdì 1 febbraio 2008

Vaneggiamenti d'inverno

L'amarezza ti sorprende quando meno te l'aspetti.

S'insinua, ti scruta, cerca ogni piccola crepa nel tuo cervello per farne una breccia, per entrarti dentro e divorarti dall'interno.

E' quell'amarezza che non comprendi, che è.

Basta. Fine. Stop.

Grande affare, eh?

E' proprio lei, quell'amarezza che ormai hai imparato a conoscere, amabile compagna di sbronze e nottate di sesso, quell'amante sincera che ti morde le carni e spara dritto al cuore quel che pensa.

E' quella stronza che hai imparato ad amare ogni volta che bussa all'uscio di casa, bagnata di pioggia, tremante, lo sguardo supplicante tenerezze...come resistere a questa dolce puttana, resistere a lei che mi fotte con le sue lusinghe, esaltandomi nelle carezze che anelo, solo per poi frustarmi e pugnalarmi con le sue labbra?

E' lei, l'amarezza, null'altro che morbo dell'anima.

E m'affligge come fosse una piaga, senza cure e solo danno.

E' l'amarezza senza ragione, o forse la consapevolezza del tempo che corre.

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