venerdì 20 febbraio 2009

Dannato 8



Sono un livido amniotico, la quintessenza dell'inesistente niente che ammorba il sogno.
Non scrivo, non oggi.
Sono soltanto graffi e macchie, non parole, quelle che imprimo, non ci sono storie nè racconti, nessun senso se non l'assoluta assenza.
Di cosa?
La risposta è nell'urlo.
Ed insegui il bianconiglio, fionda in mano e pistola alla tempia, una caccia nelle mani di un croupier che non ne vuol saperne di darti quel dannato 8...
"Rien ne va plus" ti sputa insieme a gocce di saliva, la biglia bianca scivola accanto al tuo amato 8, tintinnando e tentennando indecisa...
Ed è un pugno in faccia il rumore delle fiches che ti cadon di mano, rotolando nello stesso buco nero che risucchia anche te...
Avresti dovuto portarti le ali.

martedì 10 febbraio 2009

Alessandro e la vanagloria si guardano negli occhi, interrogandosi sul da farsi: scoppiare a ridere o scambiarsi un bacio appassionato?

"Oggi proprio non ti sopporto"
E' il mio Ego a parlare dall'alto della sua turris eburnea, osservando con malcelato disprezzo la sua Umiltà, tronfio come un pane troppo lievitato, dal sapore raffermo di molti sabati trascorsi senza essere addentato.
"fammi un favore" esclama schioccando le labbra quasi fosse un tappo con sotto al culo troppe bollicine "Sparisci".
Non se lo fa ripetere una volta, quella signorina anonima dai capelli unti, non replica neppure.
Gira i tacchi delle sue ballerine anonime come il Milite Ignoto, uscendo dall'unica luce presente nel mio cervello.
Anonima come una goccia di saliva in uno starnuto si mescola nelle ombre, ritornando ad essere il men che piacevole meno di niente che è.
Ed il mio Ego ritorna a sghignazzare divertito, più un cinghiale che qualcosa dotata d'intelletto e d'equilibrio bipede, ridendo fino a soffocare.
Non ha mai sopportato i rompiscatole, prima tra tutti quella perbenista benpensante di Umiltà...lei proprio riusciva a mandarlo fuori dalla grazia di Dio, per questa ragione si divertiva a maltrattarla ed umiliarla ogni volta che poteva.
"Umiliare Umiltà...che scialo! Coff, coff...urgh!" si batte in petto nell'eco del Cojba appena acceso "dannata saliva!"
E la vanagloria allunga la sua mano guantata di seta rossa, sbucando dall'ombra della mia mente fino a scivolare sul petto villoso e cinghialosamente ruvido di Ego, sbuffando dei "frru" tra le labbra rosse e carnose...
I suoi occhi sono belli e verdi, due clessidre sospese nel niente, iridi inacastonate nel cuore più nero e più cupo della notte, un buio così buio da non esser contenuto neppure nella toilette (cieca) della mia mente durante un blackout. Ed i suoi capelli così vivi, così neri e pieni in boccoli e curve che si prendon gioco della gravità! Che riflessi, che abbaglio in quel faro che inizia a scansare la sua luce per lasciar posto alla forma sinuosa e liscia del suo corpo...
Allunga appena la gamba, liberando la coscia luuunga come l'attesa alla cassa di un supermercato al sabato pomeriggio, facendo esplodere fuori dalle orbite gli occhi di quell'Ego che fino a qualche istante prima fingeva disinteresse...
Caspita, però! E' proprio bella!
Ed anche lui, Ego, il "cinghiale", sgrugnula e soffia come un micio obeso sotto le carezze ed il soffiare di quella gatta troppo cresciuta.
beh, se posso permettermi, razza d'idiota d'un Ego, un po' bene ti sta...
"Su, su, mio bel cinghialone" gli sussurra tra le labbrucce corrugate da cartone animato "lasciati lusingare un pochino..."
L'idiota la guarda, gli occhi coinvolti nel più disperato tentativo della storia umana di celare l'insuperabileinesauribileinenarrabile stupidità del loro proprietario, la bocca aperta ed un rivoletto schifido di saliva a colargli da un angolo...
"Su,su" gli dice ancora sbattendo gli occhioni, scatendando un libeccio con il movimento delle ciglia lunghe qualche chilometro "Baciami, piccino..."

La fine della democrazia

...non so come definire la strumentalizzazione del dramma della famiglia Englaro...
Sono schifato.
Il potere corrompe fino al punto da utilizzare qualcosa del genere per ottenerne di più.
Si nascondono dietro al buonismo di facciata per trascinarci più a fondo.
Diamine, ditemi adesso se non siamo nel Ventennio.
Che Dio ci protegga.

lunedì 9 febbraio 2009

sabato 7 febbraio 2009

L'uomo sogna di volare



L'uomo sogna di volare...ma dai, che novità?
Lo urlano insieme tutte le penne che non ho,lo ricorda il tachimetro con il suo oscillare irregolare ogni volta che il piede vuole librarsi in volo...
Me lo ricorda Voxdei, appollaiato come un nibbio sulla cupola di Superga, troppo intento a scrutare per badare alle ali.
L'uomo sogna di volare.
Ditelo ai gerontocrati.
Ma forse anche loro sognano di volare, d'allontanarsi dalla tomba dalla quale per mezzo so ergono, dalla cintola in su...peccato non abbiano una goccia della dignità di Farinata, ma sian solo creature ignobili ed insignificanti come Cavalcante...
Gerontocrazia bancaria e politica, lo Stato è forte con i deboli...lì si che i muscoli fan bella mostra!
Dov'è lo Stato? Lo trovi a ficcare il naso in corsia, costringendo i Medici a distogliersi dal giuramento d'Ippocrate per diventare dei delatori, dei Giuda...ma si può chieder questo ad un uomo che le vite le deve salvare?Si può pensare di risparmiare denaro pubblico tagliando le spese sanitarie dei disgraziati che scappano dalla miseria e dalla morte?
Già, perchè l'effetto sarebbe solo questo:
Medici delatori= clandestini malati che non vanno in ospedale
Con tutte le conseguenze del caso.
Lasciamo morire la gente perchè qualche idiota si è dimenticato che i nostri nonni se andarono in tutto il mondo per poter mangiare, magari per far diventar politico qualcuno di quegli scriteriati laggiù.
Dov'è lo Stato? Lo trovi sul ciglio della strada, ad estorcere soldi maledettamente sudati agli automobilisti...come se i problemi della nostra Italia fossero tutti nel superamento del limite di velocità.
Dov'è lo Stato?E' nel ragazzo in commissariato che viene violato con dita nel culo per una dannata canna, mentre il politico e le sue escor si divertono a giocare nella sala dei bottoni sniffando cocaina.
Dov'è lo Stato? E' nei CPT mentre ogni giorno la Mafia fa i suoi porci comodi.
Lo Stato è bifronte, piange i Lager con un volto, con l'altro ne crea di nuovi.

Lo Stato siamo noi, ma lui è schizofrenico.

Dimentichiamoci d'esser uomini, se vogliamo stare in silenzio.
Ricordiamoci d'esser uomini.
Torniamo a volare.

lunedì 2 febbraio 2009

Il tuo Nome...il nostro segreto



Il tuo Nome...sarà il nostro segreto.
Non lo rivelerò...mai.
Ignote lettere s'affollano tra labbra che portano il tuo sapore, sequenza casuale e randomica, il tentativo di forzare una combinazione è l'immaginarti.
Chi sei, Nome?
E' il nostro segreto...
Ho sognato occhi e labbra, dita esili, respiri caldi, di sussurri nella notte, da sorrisi invisibili è tormentato il sonno, il risveglio...

Il tuo nome, il nostro segreto.