sabato 2 febbraio 2008

La Bestia dentro

L'uomo finì a terra con un tonfo sordo, privo di sensi.

L'impatto con l'asfalto avrebbe aggiunto qualche frattura a quelle già collezionate nel corso del combattimento, ma la vita aveva cominciato a scorrergli davanti agli occhi nell'istante stesso in cui il montante spaccò la sua mascella.

Marco respirava con fatica, il fiato corto ed il costato dolente, ogni singolo battito del cuore un inferno incandescente, la vista appannata, i suoni ovattati.

La folla delirante raccolta in quello sperduto parcheggio sotterraneo urlava violenta, lo osannava, lo incitava a finire il lavoro.

Fece ricorso a quel misero rimasuglio di energia che gli restava in corpo, costrinse le sue gambe a reggerlo mentre alzava i pugni al cielo, quelle mani tatuate con le parola “Mors” sulla destra ed i caratteri di “Vita” sulla sinistra.

Un eco si alzò univoco, quasi fosse una sola voce.

“MORS MORS MORS” le parole inondavano le sue orecchie, impedendogli di udire il rantolo dell'uomo sul cemento, di pensare a quanto avrebbe fatto tra un istante.

Afferrò l'uomo per i capelli, sollevando la testa insanguinata , puntando i suoi occhi tumefatti dai troppi colpi.

“Mors” urlò sovrastando la voce degli astanti mentre il pugno destro affondava in un cranio già fratturato.

“non lo farò mai più” disse a se stesso, bisbigliando, cadendo svenuto sopra quel corpo che aveva appena ammazzato “non lo farò mai più”.

Nessun commento: