venerdì 5 ottobre 2012

La mia libertà

Libertà

Puzza di asfalto, la mia libertà.
Sa di cenere, bruciato ed ozono.
Ha il sapore dei chilometri, della distanza che riesco a mettere tra me e me stesso.
Non solo dal resto del mondo.
E' arte della fuga, la mia libertà, un equilibrio instabile, la corda di un funambolo sospesa tra due grattacieli.
Ondeggia, questa mia libertà.
E' l'aria che mi riempie i polmoni, è il soffocare della sua assenza.
Un tuffo da una scogliera quando le vertigini sono l'unica cosa che sento.
E' lanciare quella dannata monetina, la mia libertà, fottermi la testa tirando croce.
Gioca d'azzardo, questa mia libertà.
E' che non me ne frega niente, la mia libertà, l'arte di volare in alto
Finché il cuore batte ed il cervello non si perde un colpo.
Canta un vecchio pezzo dei Queen, la mia libertà, don't stop me now.
I am an atom bomb about to woo woo woo woo explooooooodeee!
E brucia tra le stelle, questa mia libertà, diretta al Sole.
E brucio anch'io.
Non ha una morale, la mia libertà, è un rigurgito di dignità.
Urla il pianto isterico d'un bimbo e le grida di una folla, questa mia libertà.
E' fischi di proiettili vaganti e manganelli, ha il volto di mio nonno.
E' la vita incandescente.
E' il lamento.
E' la pace.
E' la rabbia.
E' il mio futuro.
E' la mia vita.
E' la mia morte.
E' il mio taglio.
E' il mio strappo.
E' mia la cicatrice.
E' che non me ne frega un cazzo.
E' soltanto mia, questa libertà.


martedì 28 agosto 2012

Non è riciclare

Non è riclare, è che mi piace davvero tanto ed allora ho dovuto... è stato più forte di me...

Ancora una coppa, Splendore?
Su, non è poi così forte...
Avrei voglia di ballare, se solo le mie ginocchia non tremassero, due Giuda cartilaginei pronti a far perdere l'equilibrio...
Buffo, vero?
Sei meravigliosa quando sorridi.
E contagiosa.
Avrei dovuto bere un po' meno, hai ragione...ma che importa, in fondo?
No, non guiderò affatto, passeggeremo lungo il Po, in equilibrio precario forse, con solo i rumori della notte!
Lo voglio!
Ti offro il mio braccio, Splendore, sarò il tuo cavaliere.
Ammesso che riesca ad alzarmi.
Noo, non ridere! Non sei mica messa meglio, vorrò proprio ridere guardando tutto quell'alcool camminare su quei tacchi!
Dai, su...reggiti a me...non così, cadiamooo!
Mi farai morire! Signorina, sei una falsa magra! Almeno l'atterraggio è stato morbido?
Il mio stomaco ti ringrazia, bestiaccia.
Potrei mangiarti qui, adesso, se non la dovessi smettere immediatamente di ridere!
Dai, lo sai che impazzisco quando vedo quelle guance rosse, quelle fossette!
Smettila, o non riuscirò a controllarmi.
Sei in crisi, come ti fermo?
Ahhh, stupidina!La gente ci guarda come fossimo due idioti, su, rimettiamoci in piedi! 
No, non fare il peso morto, sto in piedi per scommessa anche io!
Non tirare!
Ahi, di nuovo con il culo a terra.
E tu che ridi più di prima.
Sono indeciso: ti uccido o ti bacio?
Opterò per la seconda.
...sei così bella quando ridi!

venerdì 17 agosto 2012

Life on Mars

Oggi posso scirvere quello che desidero per il mero gusto di farlo.
Ho voglia di giocare.
Con le parole, con i sensi, con le emozioni.
Le mie.
One week novel.
Comincia oggi, cavalcando la sbronza di caracasario, con il rum che ancora mi scorre nelle vene e l'aspro di vomito e limone ancora in bocca.
Non puzzo più di fumo, ma posso passare le dita tra qualche millimetro di capelli d'istrice sentendomi hard boiled, uno di quelli che con i tatuaggi non si scava la pelle, ma si impreme il cuore.
Ma anche il fegato e le palle.
Il traguardo dei trenta è un po' come essere alla maratona di New York, superato appena il 15esimo Kilometro, il momento in cui hai preso il ritmo, ma ti chiedi che cazzo tu stia davvero facendo.
Oggi sono un Creative Director.
Mi guardo indietro e vedo uno stronzo con la mia faccia, vestito come un pinguino, intento a correre con una 24h nella mano, il nasino come il Monte Bianco e la faccia come il culo di una scimmia intenta a scrivere "Sonetto XVIII". Shall I compare thee to a Summer day.
Ahah.

Sono un pescatore, e la mia barca è in tempesta.
Un giorno sì e l'altro pure. navigo in una vasca da bagno, e mi diverto a far le ondine con le mani. Divertente. per scrivere devi farti male.
Solo per il puro gusto di farlo.

Sono un cowboy
Gira il tamburo. Arma il cane. Se t'azzardi a dire "baui" ti prometto che ti rompo la faccia.
Bang.
Cazzo, non hai l'aria di Calamity Jane.
Bang Bang.
Vuoi un mitra?
Bang Bang Bang.
Ehy, avevi sei colpi.
Mo' t'attacchi.

Perchè io sono io.

E si fotta il resto.

mercoledì 18 aprile 2012

Wow...
Ho abbandonato i lidi digitali del mio blog da oltre un anno nonostante l'essermi ripromesso di ricominciare a tingere di macchie di pensiero queste pagine.
Dannato facebook e si fotta chi lo ha inventato, rendendo la mia comunicazione un cazzo di twitter.
L'aspetto positivo è che 140 caratteri sono più che sufficienti per un VAFFANCULO ben strutturato ed organizzato.
Già, l'insulto é un arte sottile, richiede precisione chirurgica, un taglio netto nella coniugazione del verbo, nella selezione del giusto aggettivo, nella creazione di una sintassi magra, asciutta, scarna, essenziale.
Ah, come pulirsi il culo con la seta. Ok, questa l'ho rubata da un film.
Scrivo quasi per caso, ma non perchè non scriva affatto, no.
Scrivo, eccome.
Solo che scrivo altrove. Ed è una grande stronzata.
Mi manca il blog, questo piccolo pezzo di universo tascabile del quale sono il re.