mercoledì 12 maggio 2010

Ciao Nonno...

Ho in bocca il sapore amaro di un saluto mai dato...
Mi hai atteso per 6 anni, e proprio quando a mancare eran solo 3 giorni hai deciso che ne avevi abbastanza.
Nonno, nonno...mannaggia a te.
Eppure c'eravamo quasi, adesso mi lasci qui con i miei sensi di colpa, a destreggiarmi tra pensieri ricorsivi e ridondanti.
Eppure eri tu quello che mi aveva definito "bestia", quello che non consideravi tuo nipote.
Solo perchè non avevo ricevuto il battesimo.
No, non te ne faccio una colpa, triste mentalità contadina di tempi andati, con valori solidi, certo, ma esasperati.
Caro nonno, ricordo ancora quando finalmente iniziasti a scoprire che fossi molto più di un bambino sconsacrato, mi ricordo l'orgoglio nel chiamarmi "avvocato" ed il modo con cui, quasi supplichevole, mi domandavi "Alessà, quannu veni?".
Certo ci sono ombre su di noi, nonno, cose che ti ho perdonato solo pochi anni fa, e non nascondo che spesso, al telefono, parlavo lungamente solo perchè sapevo che a tua figlia avrebbe fatto piacere..."onora il padre e la madre". QUesto comandamento lo conosciamo davvero fin troppo bene.
Queste ombre sono anche mie, nonno, perchè in fin dei conti io non ti ho mai capito davvero, né mi sono mai sforzato con impegno concreto.
Non sapevo davvero chi fossi, nonno mio, così come le tue storie sono ormai perse sotto l'ombra di un fico nel giradino nel quale ormai, troppo stanco per lavorare la terra, sedevi aspettando il semplice passare del tempo.
Non mi hai dato un vero affetto, ed il tempo passato insieme, se davvero lo contassi, difficilmente superebbe qualche mese.
Ma eri pur sempre mio nonno, dannazione.
E ti osservo scivolare dagli occhi di mia madre, distrutta ed affranta nonostante tu solo possa sapere di quante pene l'hai crocifissa, ti osservo sconquassare e distruggere vite come hai semopre fatto con i tuoi modi bruschi ed i tuoi favoritismi. Pure da morto fai danno.
Ma chi sono io per giudicare?Ho forse vissuto quello che hai passato tu?Ho mai allevato 12 figli, lavorato duro per loro, ho mai curato ed amato teneramente una moglie e l'ho mai vista morirmi in un letto d'ospedale senza capirne la ragione?
Forse le uniche cose che davvero abbiamo in comune, mio caro nonno, sono il sangue ed un pugno di domande senza risposta...
Nonno caro, il mio biglietto aereo era stato stampato solo per te...volevo parlarti di Gesù.
Adesso dimmi, nonno caro: io questo biglietto che cazzo l'ho stampato a fare?

Non so cosa dirti, nonno caro, avrei tanto voluto vederti ancora.
Ti voglio bene

Tuo nipote Alessandro