sabato 28 maggio 2016

Lo zaino

Potrei pronunciare mille parole, ma il mio sarebbe soltanto svilire la Musa che ha concesso il dono di formularle.
Potrei urlare, invece, o demolire.
Potrei bere, inondando d'alcol le vene fino a quasi far scomparire il sangue.
Potrei fare mille altre cose.
E invece no.

Osservo. Attendo.
Non esiste furia. Non esiste rabbia.
Dubbio.
Solo dubbio.

Non spiego e non capisco, significati che scompaiono e vite che frantumano.
Gesti e piccolezze che si trasformano in bassezze.

Il genio tre desideri li esaudisce. Gli uomini non riescono neppure ad esaudirne due.

Parole.

Ed allora mi godo la bonaccia, occhi al cielo, nuvole in movimento.
Una leggera brezza accarezza, l'ancora gettata.
Sogno, e immagino di comprendere.

Ma il risveglio coglie e continui a non capire un cazzo.

Mah.

Intanto preparo lo zaino, è ora di partire.