mercoledì 5 agosto 2009

Death Row

La luce.
Dannato, sempre Lui.
Non vuole saperne di lasciarmi un pace, mi tortura, mi ossessiona!
Mandalo via, dannazione, mandalo via!
Lasciami qui, accartocciato nel mio angolo, lasciami tremare con la bava alla bocca, lasciami essere la bestia famelica che sono.
Lasciami ruggire.
Mi hai temuto, vero?Ricordi i giorni in cui cavalcavo libero, feroce e furioso.
Mangiavo carne e sangue, ricordi?
Mangiavo carne e sangue.
E cosa potevi contro di me?NULLA!
Impotente, inutile, fragile, vile creatura di nervi ed ossa che prova a giocare ad esser dio!
Mi hai messo in gabbia, credi di potermi fermare?
Non saranno queste quattro mura a fermarmi, non quella porta d'acciaio e le sbarre alle finestre.
Non potrai tenermi qui per sempre.
La tua prigione non è nulla, non è mai stata nulla.
Mi hai preso e mi hai messo qui, hai buttato la chiave.
Sei stato bravo, te lo riconosco.
Ma pensi di potermi tenere qui, rinchiuso in un angolo sperduto?
Dammi il tempo di leccarmi le ferite, lasciami riprendere.
Vedrai.
Tornerai ad amarmi.
Perchè?
Sono parte di te, è questa la risposta.
Non importa quanto tu possa impegnarti, non mi curo di quante guardie possa mettere davanti a questa porta: io ti verrò a prendere.
Il mio sorriso t'inquieta, ti toglie il sonno, fa di te una larva strisciate su di un pavimento lercio e sudicio, vero?
Mi temi, mi ami e mi odi.
Non puoi fare a meno di me.
Amami, non sono poi così cattivo.
Ricordi la vita con me, ricordi la forza, il potere, il rispetto, l'onore!
Dominio, autorità...che sottile piacere vedere strisciare ai tupi piedi i tuoi nemici, giocare con il cervello delle tue pedine...ricordi come ti sentivi?Studia le mosse, anticipa, contrattacca, tessi una trappola...che tempi, che gloria!
Umiliare e far cadere in ginocchio chi ti ostacolava era tutto ciò che serviva a rendere meravigliosa la tua giornata.
Successo. Si chiama successo, è quella cosa ce t'inebriava e portava soldi.
Un mucchio di soldi, più di quanti ne potessi contare! Ma non portava soltanto questo, vero?Sai di che parlo...
Il sapore delle notti, proprio quello, lo ricordi?Era miele...vero?
Non te ne saziavi, ingordo e famelico, non riuscivi a staccartene...
Di che t'importava?Prendevi ciò che volevi, senza implicazioni, senza impegni.
Tu il centro, tua la venerazione, tu il dio.
TU e nessun altro, nessun limite ai tuoi desideri, il mondo nelle tue mani!
Non ti manca?Si, lo so, ti conosco.
Ti manca.
Lo posso sentire, sai?Il tuo respiro è pesante, affannato. Sudi, ed in questa cella il caldo non è incluso.
Ti manca.
E ti manco io.
Su, non è difficile. Apri questa porta. Non devi fare altro che inserire la chiave nella toppa, delicatamente, senza fretta.
Così, da bravo. Visto che non è difficile? Adesso girala.
Ecco, il primo click. Dai, su. Puoi farcela, siamo vicini.
Ancora, girala, forza!
Ehy, ma cosa fai? Perchè ti fermi?
Ancora quella dannata luce!Falla smettere! Dannazione, ti strappo il fegato a morsi se non giri quella chiave!Apri, diamine!Apri, non sopporto quella luce, brucia!
ARGHH!CHe tu sia maledetto!Brucia!
Ti ammazzo, ti ammazzo!

"Smettila di urlare, non ti serve a nulla, chi vuoi che ti ascolti? Dimmi come vuoi riempirti la pancia per l'ultima volta. E non dire “carne umana”: sei ridicolo. Prendilo come un piccolo pensiero prima che ti facciano friggere il cervello"

Crepa, sai dove puoi metterti il tuo pasto, non lo voglio il tuo cibo!Io non morirò mai!

"Certo, certo. E' quello che pensi tu"

IO SONO ETERNO!

"Sei già morto, e lo sai "

NO, TU SEI MORTO! Ti scannerò con le mie mani, lascia solo che esca da qui! Mi prenderò tutto quello che ti appartiene, la tua famiglia, il tuo lavoro, i tuoi affetti e la tua vita! E' mio, tutto appartiene a me, tu sei il mio schiavo!

"Se domani tu non fossi destinato a morire non dubito che lo faresti. Ma c'est la vie, adesso tocca a te andartene"


Solo il rumore di passi e catene, ombra e macchie di luce sospese tra l'iride e la pupilla di quel che resta dell'abominio.
E' metallo che striscia su ceramica asettica, è rabbia livida che scivola tra le guance.
Non c'è pentimento o redenzione.
Solo rabbia, dannazione.
Il rumore del cuoio sui polsi, la stretta di cinghie e fibbie, il ronzio della tensione eletrica.
Non c'è calma, non pace.
Solo orrore.
Le urla si confondono, i pianti e le convulsioni non si sprecano.
E' violenza di un leone in catene.
Un leone che sta per morire.

Una nuova luce inondava il suo corpo, ne sentiva in ogni battito del suo cuore.
Uscì dall'acqua, solo le mani di amici e fratelli a tirarlo fuori dalla vasca. Le mani suonavano di gioia, emozionate, timide lacrime rigavano guance di madri e padri che non potevano ricevere gioia più grande di una rinascita.
Sentiva come il corpo percorso dall'elettricità, come se una scarica lo avesse attraversato dentro, facendolo vibrare nell'io più profondo.
Un io che non esisteva più.
"Benvenuto al mondo, amico mio" sentì dire alle sue spalle da una mano poggiata "benvenuto in Cristo"