martedì 22 gennaio 2008

Erano pezzi di realtà quelli che giacevano negli angoli caldi della stazione.
Poco più che tranci avariati e maleodoranti di questa vacca macellata chiamata Torino, scarti che nessuno vuole e che tutti disconoscono prontamente.
Loro sono gli "altri", quelli a cui accadono tutte le disgrazie al posto nostro, quelli che devono soffrire in nostro nome, i bei vitelli pasciuti da scarificare sui nostri altari.
Davvero una bella città, la mia.
Come si può lasciare che un uomo dorma in un cantuccio ricavato di fortuna, tra una porta a vetri ed un termosifone di una sala d'aspetto?
Come si può continuare a guardarsi allo specchio senza inorridire al riflesso dello stronzo che ti fissa?
Ieri ho provato vergogna, disgusto per ogni cosa che non ho fatto, ma che avrei dovuto fare.
Già, è semplice comprare del cibo, spendere qualche euro per ripulirsi la coscienza e poter credere di essere migliori di quelli che tiran dritto...
Cazzate, sono tutte cazzate, direbbe un caro amico.
Sono davvero cazzate. Ogni giorno ci macchiamo con il sangue di questa gente, rubiamo il futuro ad altri uomini con la nostra ignavia, dimenticandoci che non far nulla per impedire tutto questo schifo equivale ad esserne complici.
Il mondo sta andando a puttane e noi facciamo finta di nulla.
Io, tu, lei, noi.
Siamo tutti una massa di stronzi.

Nessun commento: