sabato 1 marzo 2008

Ti sto odiando.
E tu non lo sai.
Non puoi saperlo, non posso sputartela in faccia, questa rabbia!
Non ci sei, non esisti, cazzo!
Ciao tormento, lasciati usare come bersaglio, lasciami urlare!
Si, sei tu l'oggetto della mia rabbia,
il soggetto che decide la mia rovina!
'Fanculo, cartomante da due soldi, ti stancherai di leggermi come fossi i tuoi tarocchi...
Eppure sei, ed io non capisco.
Rileggo ciò che scrivo, ossessionato dai frammenti di te sparsi tra le pagine, seminati al vento, quasi sperassi potessero germogliare.
Non se o come o dove o quando, conosco solo l'angoscia sottile che domina l'attesa.
Già, l'attesa...quella che mi divora, rosicchiando come un topo, morso dopo morso, pezzo dopo pezzo, fino a raggiungere le ossa.
Non posso impazzire ad ogni nome che incontro, sentire il sangue saltare un battito nell'attesa di comprendere che non si trattava d'altro che illusione...
Dove sei?

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