martedì 4 marzo 2008

Cenere alla cenere

Nadine, Nadine...
Quanti pensieri, quante notti prive di sonno...quante emozioni.
Questa notte è stata l'ultima.
Osservo l'alba, splendido momento per abbandonare al vento parole che non ho mai pronunciato...
e che non pronuncerò mai più.
“Ti amo, Nadine”.
Sono come seta, morbide e delicate, avvolgenti, calde.
Così dannatamente vere da apparir vive.
Da poter essere uccise.
Nadine, Nadine...pensiero ricorrente, mio infinito...devo ucciderle, lo sai?
E' questione di sopravvivenza, ma chere...
Non conosco nulla di te, mi sono lasciato travolgere, fidandomi, permettendoti di scavare a fondo nel corpo e nell'anima...sei cenere, ciò che resta di un incendio che mi ha bruciato fino alle ossa. Sei polvere.
Non posso lasciarti andare oltre, non così.
Non c'è più spazio per il gioco, la vita bussa alla porta di questa suite nelle vesti della donna di servizio: silenziosa, discreta e pronta a far pulizia della cenere.
Lascio Montecarlo, ma chere, è tempo di rimettersi in viaggio...
...mi ritroverai, se lo vorrai.
Se lo vorrò davvero.
Devo andare, Nadine, non senza prima aver ucciso quelle parole...
“Ti ho amata”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

mi ha avvolta il tuo amore Lucien, l'ho sentito fin dentro le ossa..e anche io credo di averti amato..forse a momenti..nn so..ah Lucien..chissà se, chissà quando..Un bacio che riscaldi i tuoi giorni e le tue notti..ti auguro il meglio Lucien..quando lo vorrai saprai come cercarmi, quando saprai che non posso bruciarti...o quando avro' capito che io non posso bruciarmi...NADINE...