sabato 7 novembre 2009

Lucien -SECONDA PUNTATA-

New York, 16 ore dopo.
L'aria della Grande Mela è sempre la stessa.Puzza.
Giro la chiave della cassetta 249, ritiro la solita 24ore nera, tanto cara al signor Gatto.
Pesante.
A giudicare dal suo peso dovrebbe trattarsi di un fucile di precisione, di quelli militari,
per intenderci,
roba grossa, capace di colpire una monetina a 1800m senza difficoltà.Ammesso che a
premere il grilletto sia io.
Meglio così, preferisco i lavori puliti, con i quali non debba necessariamente sporcarmi le
mani.
Ed il taxista turco,il primo trovato, impiega intanto ogni sua energia per rendermi
snervante il tragitto fino a Central Park,tra tabacco scadente e grugniti gutturali.
Cosa debba fare a Central Park?Amo passeggiare e dare grani di mais ai piccioni.
Mi porta fortuna, da quella volta che...no, questa è un'altra storia.
Central Park...Quanta pace si può trovare in questo luogo immerso nel cuore pulsante di
questa marcescente città...
Compro il solito mangime, il sacchetto da 5dollari che la solita vecchia bianca rugosa
vende nei pressi del laghetto dove nuotano i cigni.
E' li da 20 anni, ormai.Ed è sempre la stessa.Quasi una reminiscenza della morte.Un pò
come me.
Ma non ho tutto questo tempo da perdere.
Mi siedo su di una panchina di fronte al laghetto, apro la valigetta per conoscere il mio
bersaglio.
Ammetto di provare una sottile emozione ogni volta che apro la busta contenente la
foto...
Cerco di immaginare le loro vite,le loro storie, i loro sogni...
penso a quanti desideri infrango, quante promesse spezzo, quanti legami
distruggo,quante lacrime scenderanno.
No, non mi sento in colpa.Semplicemente mi affascina il potere di un singolo dito.
Quello che preme il grilletto.
“Mon dieu,è splendida”,una voce mi sussurra nella testa.Il che non è bello, non sopporto
interferenze nemmeno da me stesso, quando sono sul lavoro.
Un’immagine in bianco e nero, presumibilmente scattata con uno zoom ottico 100x,con
labbra che la mente non fatica a veder rosse nonostante i toni di grigio, occhi chiari e
limpidi ed assorti in chissà quali pensieri, distanti...quei capelli raccolti in una
coda,quella pelle candida e quelle lentiggini...
Peccato debba morire.
Abiti sulla 23esima,dolce vittima.
Anche io.
Proprio nel palazzo di fronte al tuo appartamento al 26° piano, da quello che dice il
biglietto allegato ad un piccolo mazzo di chiavi.
Decisamente non il massimo, questo bugigattolo al 26° piano di un edificio uscito dalle
grazie dell’Onnipotente.Il Signor Gatto avrebbe potuto compiere un piccolo sforzo per
darmi una sistemazione adeguata.Magari senza scarafaggi che vagano indisturbati per la
tappezzeria gonfia anni ’60 e la moquette impregnata del puzzo stantio del tabacco lercia
e lurida.
Phua,che schifo.
Le travaille est le travaille.
Almeno la vecchia poltrona al centro della stanza, credo in posizione tv da single, è
morbida e comoda.
Appoggio la mia St.Loraint sul tavolino e tiro senza troppi complimenti la stoffa del
bracciolo, trascinandola vicino alla finestra, lasciando libero lo spazio per organizzare i
ferri del mestiere.Avvicino il tavolino , prima di utilizzarlo come appoggio per la
valigetta, lanciando via la giacca sul pavimento con rassegnazione.La aggiungerò alla
nota spese.
Inserisco la combinazione 11 23 30, come i centrali della serie.
Click,et voilà, le serrature scattano rivelando questo gioiello della tecnologia bellica
chiamato Barret82a1: la rolls royce dei fucili di precisione, il sogno di ogni cecchino.
La triste fine di molti bersagli.
La mia carta di credito più efficace.
Non impiegherei molto a montarlo,seguendo la prassi prevista dal mio addestramento.
Peccato che non la segua.
Indosso i guanti di lattice chirurgici,prendo con delicatezza il corpo dalla gommapiuma
rivestita, lo sollevo,lo valuto,lo soppeso,lo apprezzo.
Bello,leggero,massiccio.Leghe forti e pregiate.
Incastro il gruppo del grilletto con dolcezza,facendolo scivolare dopo averlo storfinato
con le dita guantate.
Come farei con un clitoride.
E' entrato.
L'incastro geme in risposta.Procedo al montaggio con la stessa cura di un preliminare...
Inserisco lentamente i proiettili,uno alla volta.
Clack,il primo.Clack,il secondo.Clack,il terzo.
Fino al decimo.Poi il silenzio, e l'arma giace sfinita e calda sul tavolo.
Come una donna dopo una bella scopata.
Preparala con cura,così che ti possa dare il massimo.
Proprio come una donna.
Prendo un sorso dalla mia Perrier.
Soddisfatto.

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