venerdì 13 novembre 2009

Lucien -QUARTA PUNTATA-

Ore 20,15
Ma sei tornata, ma belle!
Il tuo corpo avvolto in quell’asciugamano bianco mi distrae non poco,sai?
Appare perfetto,in quel lenzuolo immacolato che non può proteggerti da me.
Eppure sono abituato alle belle donne.
I capelli umidi ti ricadono sulle spalle, morbidi, e quasi avverto il loro profumo pulito e
delicato nell’aria di questa squallida stanza,e la cosa non mi piace molto, se posso essere
sincero.
Il mio indice accarezza il grilletto.Freddo,metallico.Sento il sapore della polvere da sparo
nell’aria ancora una volta.Ecco, così ricominciamo a ragionare.
No,non voltarti,desidero guardare i tuoi occhi mentre ti uccido.
Ed invece,come ogni donna su questa terra, non ascolti.
Mmh, quel neo sul gluteo destro ti dona non poco.
Avresti dovuto tenere quel dannato asciugamano!
“Adesso basta!”.E’ la mia voce a tuonarlo.
E’ la prima volta in vent’anni di onorata carriera che una cosa simile accade.
Torna a guardarmi,così,da brava,fatti ammirare negli occhi adesso che ho il tuo cuore nel
mirino.
Bene.
Addio,tresor.
Dovevi spostarti così repentinamente?Ah,dovevi rispondere al telefono.
Mon Dieu,quanto urli...cosa stai dicendo?Ah,”sei un lurido bastardo, come hai potuto
farmi questo?
Era la mia migliore amica!Cosa?!?Io ti amavo,ti ho sostenuto quando ne avevi bisogno e
tu cosa fai?ti ho dato tutta la mia vita,bastardo!non dovevi sprecarla così!Non voglio più
vederti!Mai più!”.Click.
Talvolta saper leggere il labiale non è proprio una benedizione.Non quando si è degli
inguaribili sentimentali come me.
Non piangere,ma cher.Ci sono qua io.
Addio.
Dovrei sentire la resistenza del grilleto sparire,il sibilo del silenziatore,l’ odore di
proiettile.
Invece niente.
La mente sa di aver ordinato la tua morte, ma il dito non ha eseguito il comando.
Quelle lacrime...perché mi hanno fermato?
Forse perchè sei così affranta,ridotta a frammenti di te.Sei sola.
Mi dispiace,tresor.Ho pietà di te.
Bhe,magari non proprio pietà.Tenerezza,forse.
Ma non prenderla così,valuta l’aspetto positivo della situazione: non lascerai un uomo
disperato per la tua dipartita.
Smetti di piangere, non voglio ucciderti con gli occhi ricolmi di lacrime.
Lederebbe alla tua bellezza,che vorrei preservare in tutta la sua pienezza.
Voglio quei tuoi occhi limpidi e vitali.Quelli che ho ammirato nella foto, quelli che mi
hanno lasciato interdetto.
Ma tu non vuoi saperne,mentre singhiozzi sul tuo letto rosa,con la schiena che si solleva
irregolare.
Lo amavi davvero,se ti ha fatto così male.
Non avresti dovuto fidarti,ma cher,noi uomini siamo tutti uguali.
Bhe,forse non tutti: non avrei mai commesso una simile bassezza.
Non è però così importante ciò che io avrei o non avrei fatto, ciò che importa è che tu
adesso debba morire.
Allora perché non riesco a fare fuoco?
Sono qui da un’ora ormai a tenerti sotto tiro da questo telescopio,avrei già potuto
uccidere 100 persone nel tempo che ho impiegato con te,compiere una carneficina ed
invece?Mi ritrovo a compatirti.
Merd.
Ti sei anche addormentata,adesso.Ne hai avuto abbastanza,vero?
Ed allora dormi,quest’ultima notte,veglierò su di te,attenderò il tuo risveglio.
Come se fossi un angelo.Con un fucile.

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