sabato 18 novembre 2017

Shh, dormi

Sollevò improvvise le palpebre, uscendo lasciando a metà quel gelato al pistacchio che grondava sotto il sole estivo, mescolandosi al verde del prato.
"Gnam, mmm" furono i versi gutturali che emise stropicciandosi gli occhi.
Respirò dilatando le narici a formare il muso di un macaco, poi girandosi di lato nella speranza che il gelato fosse da qualche parte, accando a lui.
E invece.
Sirah respirava i suoi sogni con la delicatezza delle onde sul bagnasciuga, un uragano di capelli sul cuscino sprimacciato e le ossicina raccolte a gomitolo sotto un piumone mai abbastanza caldo.
 Ed era decisamente più bella di un cono al pistacchio.
Inebetito dal sonno e ancor di più dalla sua dolcezza. le si mise accanto, avvolgendola con braccia e gambe, intrecciandosi in quella posizione che avevano imparato a chiamare "la presa del calamaro".
Un sorriso gli si aprì tra le labbra al contatto col suo corpo, si fermò di scatto quando lei ebbe un brivido e sospirò quasi a svegliarsi: voleva che continuasse a sognare e, forse, voleva provare a rendere i suoi sogni ancora più belli.
Appoggiò il naso sulla sua nuca, respirando l'odore selvatico di quella stregatta che aveva fatto del loro letto la sua tana, perdendosi nel più bello dei sogni lucidi.
Posò un bacio, poi un altro, e un altro ancora. Delicatamente, senza svegliarla, coccolandola di dolcezze che la sua mente non avrebbe mai conosciuto, ma che la sua anima non avrebbe mai dimenticato.
"Xander" bofonchiò masticando troppe consonanti per risultare comprensibili ad altre orecchie se non alle sue.
"Shhh, principessa" sussurrò mieloso e sdolcinato come non mai, ma ormai il suo tasso glicemico era ben oltre i limiti consentiti dal diabete di tipo II "Dormi"
La baciò ancora, sussurrandole una canzone della quale non conosceva le parole, ma solo sillabe che suonavano dolci come tutto l'amore che c'è.
E forse era proprio quello il punto: non contavano le parole, ma la musica.

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