lunedì 28 luglio 2008

Il blocco dello scrittore

« Ed el mi disse: Volgiti! che fai?
Vedi là Farinata che s’è dritto
da la cintola in sú tutto ’l vedrai »

(Dante Alighieri - Divina Commedia, Inferno, Canto X, versi 31-33)


La vita dello scrittore non è semplice.
Tantomeno quando "scrittore" non si è davvero, ma soltanto "scrivente"...come me.
Ci si fregia spesso di titoli che non ci competono, appartengono, dimenticandosi che in questa società dell'apparenza l'inganno non è che destinato a durare pochi e fugaci istanti.
Scrivere è un'arte sottile, appresa con il sangue delle mani, degli occhi e dell'anima, una mattanza del proprio "Io" più vero ed assoluto.
Scrivere è annullarsi, oblio, una diga sfondata che lascia fluire un furor dilagante e prepotente, un fuoco che annichilisce lasciando spazio soltanto alla pura immaginazione.
Scrivere è una Guerra, un conflitto da affrontare con le armi in pugno e corazze ben oliate, organizzati.
Altrimenti non si porta a casa la pelle.
Questo rende diverso lo scrittore dallo scrivente.
Il mondo è pieno di "scriventi", i blog ne sono intasati, persone che credon di poter imbrigliare tra le mani le fiamme della creazione conoscendo a malapena l'utilizzo dell'indicativo, avendo letto appena un libro o due, con l'anima arida di chi racconta senza vedere.
Senza mostrare.
Sterile mondo.
Io sono uno scrivente, ben lontano dai grandi, un bimbo che muove i primi passi ed a malapena pronuncia "papà".
Una creatura che cerca di arrampicarsi sulle spalle dei giganti.
Ispirazione, dove sei?
Non voglio aggrapparmi a storielle senz'anima e nerbo, racconti di vita romantica degni della peggior Liala (che Dio l'abbia in gloria nonostante tutto: le parrucchiere hanno imparato a leggere con lei), non voglio diventare lo scriba di un paio di ragazzetti e dei loro neologismi ed acronimi.
Fottiti, Moccia.
Ispirazione, dove sei?
Ti cerco, ti bramo, ti inseguo tra le righe dei miei libri, ti osservo nei volti degli sconosciuti e degli amici, nei bar, negli uffici.
Torna, amore mio.
Torna.

Tra gli scrittori circola una frase che ho imparato a fare mia: "il blocco dello scrittore è il modo che il buon Dio ha per dirti di cambiare mestiere".
Cazzo, meno male che faccio il game designer.
Ma ho ancora tanto sangue da buttare e, come Farinata, mi ergo dalla cintola sopra questo Inferno.

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