lunedì 7 luglio 2008

fottuto inganno dialettico

Il fumo è quello che resta dei miei pensieri, questa sera...
La mente annebbiata, interrotta soltanto da lievi scintille d'intelletto, cerca un colpevole capace d'esser al tempo stesso il suo medesimo boia.
No, del giudice non necessita.
Ha già provveduto alla sentenza.

Dove sei, ti chiedo.
Mi chiedo.
E non rispondo, assente pure da me stesso, fingendo ignoranza che non concepisco o comprendo o giustifico.
Neppure la rabbia riesce a sorpendermi, neppure lo sconforto o l'amarezza.
Non capisco davvero ciò che di me resta.
Sento il gelo.
Eppure brucio!
Lo sento, cazzo! Ardo in fiamme, sono l'incendio, il rogo, il sacrificio umano!
Sono immolato, ecco, un inquisito eretico per il troppo amore tra l'odio, ecco cosa sono!
Eretico!
Perchè amare, quando l'esistere è più semplice?
Già, non è proprio il tuo vangelo, quello che porto impresso sul corpo, miniato a scudisciate e colpi di spranga.
Colpisci più a fondo, ma cher...la mia pelle è cuoio.

Eppure ti cerco e confondo negli sguardi e tra le labbra!
Ovunque, Ossessione, ovunque.
Retorica dell'amore, fottuto inganno dialettico...

Nessun commento: