lunedì 16 ottobre 2017

E poi un giorno ti svegli e non senti piu' nulla.
Anestetizzato e privo di forze, la voglia di attaccare la bocca ad una bionda e tirarle l'odore in un solo respiro, riempiendoti i polmoni, in attesa della botta di nicotina.
Ma non fumi piu', hai smesso.
E allora vuoi mangiare, ingozzarti di dolci e riempirti il ventre di grassi e zuccheri, fagocitando senza neppure masticare, in attesa di altre botte di dopamina.
Ma non ti ingozzi piu', hai smesso.
E allora vuoi bere, prendere il collo di quella bottiglia e cacciartelo alle labbra, scolandoti l'alcool mentre ti brucia l'esofago e lo stomaco, in attesa di un'altra botta che, questa volta, ti stordisca per bene.
Ma non lo fai, hai smesso il giorno in cui la tua gola ha accarezzato un coltello dalla parte sbagliata della lama.
E allora non sai che fare, guardi fisso il niente, ed il niente guarda te.
Poco importa che il sole splenda fuori dalla finestra o che il tempo sia ancora stranamente mite.
Poco importa chi sei o cosa vuoi.
Perche' ti accorgi di non sapere ne' l'uno, ne' l'altro, solo per poi accorgerti di non essere e di non avere.
E allora dimmi, da me che vuoi? Sono un volto allo specchio.
Vuoto come il niente.
Un'intera vita bruciata, investita male, tradito da me stesso, dalle mie scelte, da quanto di piu' importante e prezioso avessi.
Derubato.
Sconfitto.
Abbattuto.

Questa volta mi sono arreso, non ho piu' forze per rialzarmi ancora.