giovedì 24 settembre 2009
Illusioni vere fritte alla fermata del tram
Sintesi di vita, l'autobus, dell'esistenza ne rappresenta la stessa essenza.
Donne, uomini, fanciulli e vecchi.
Esistono in pochi metri quadrati, sospesi tra scarni sedili plastici e maniglie in cauciù, intere galassie delle quali quei volti sono i soli.
Non c'è azzardo, solo l'umiltà abbattuta di una linea di periferia col suo carico di sconfitte.
No, non condivido affatto il mio pensiero, combattendolo con duale schizofrenia, ma è tutto ciò che leggo saltando di occhi in occhi come tra le pagine di un quotidiano...
E la tua, di storia?
Si, dico a te, nascosta sotto quegli occhiali ed i capelli maculati da una tinta timida ed incerta...
Dove sei sospesa?
E tu, cornice di barba e dolore, che c'è nel tuo abisso?
ED io appunto e scrivo, rubandovi viso e anima e vite, collezionandovi come figurine da incollare nella giusta direzione.
Chiudo la mia penna, sorrido appena, metto via il blocchetto.
E' la mia fermata, devo scendere.
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2 commenti:
ale..tivoglio bene,ti """amo""",ti abbraccio e..accidenti,quella è una tra le canzoni ke preferisco e quel film lo devo ancora vedere..smile!
Una "stritolata" sentitissima.
gracias, gracias!
Ti voglio bene anche io, e vedi di non farmi troppo male stritolandomi, fermati quando le ossa scricchiolano!
Un abbraccio
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